21 dicembre 2011

Perchè quando si parla di allattamento ...

... tutto sembra essere così complicato?
Dovrebbe essere una delle cose più naturali del mondo, come respirare e imparare a camminare e un sacco di altre cose, eppure ...

Questa è la mia esperienza:

Settembre 1999: nasce Gianmaria (il mio primo figlio) nella struttura ospedaliera della mia città, la prima in Italia ad avere la certificazione Ospedale amico del Bambino e già qui apro una parentesi (viene rilasciata questa certificazione una volta appurato che l' ospedale si è impegnato ad applicare i 10 passi definiti dall’OMS/UNICEF per il successo dell’allattamento al seno, ovvero:
  •    Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno e farlo conoscere a tutto il personale sanitario.
  •   Fornire a tutto il personale sanitario le competenze necessarie per l’attuazione completa di questo protocollo.
  •   Informare tutte le donne in stato di gravidanza, sui vantaggi e le tecniche dell’allattamento al seno.
  •   Aiutare le madri ad iniziare l’allattamento al seno entro mezz’ora dal parto.
  •   Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso di separazione dal neonato.
  •   Non somministrare ai neonati alimenti liquidi diversi dal latte materno, tranne su prescrizione medica.
  •   Sistemare i neonati nella stessa stanza della madre, in modo che stiano assieme 24 ore su 24 durante la permanenza in ospedale.
  •   Incoraggiare l’allattamento al seno tutte le volte che il neonato piange o cerca il seno.
  •   Non usare tettarelle (biberon) o succhiotti durante il periodo dell’allattamento al seno.
  •   Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell’allattamento al seno in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo la dimissione dall’ospedale o dalla clinica.

chiudo la parentesi polemica)

e riprendo ...

... un travaglio nella "media", uso di ossitocina e manovre varie "per facilitare" una dilatazione che tardava ad arrivare, una discreta fase di spinte e .... finalmente il mio topino (che pareva proprio un topino) tra le mie braccia, pelle contro pelle e subito attaccato al mio seno.

I giorni in ospedale si susseguono tranquilli, Gianmaria dorme molto e mangia poco (esattamente quel poco che gli basta), ci stiamo riposando entrambi. La mia "giovane" età mi permette di non farmi assalire dai mille dubbi e ansie, vivo tutto molto serenamente. Questo ovviamente anche grazie al supporto degli addetti ai lavori, tutti molto attenti affinchè l' allattamento iniziasse correttamente in maniera naturale ma decisa e quando ce ne torniamo a casa .... Gianmaria si era sufficientemente riposato per cui chiedeva me e la mia tetta in continuazione, giorno e notte! 
Mai stato un dormiglione, purtroppo.
Lo allatto esclusivamente al seno fino a quasi otto mesi, poi inizio un graduale slattamento (oggi avrei inserito gli alimenti con ancor maggiore gradualità).
L' allattamento ha incontrato le difficoltà che tutte le neo-mamme (e in realtà non solo loro) incontrano soprattutto durante i primi mesi, come ragadi, e "oh mio dio non ho + latte", fortunatamente dissipate dal sostegno delle consulenti della Leche League. L' intoppo maggiore è stato un calo sostanziale del peso intorno ai 6 mesi dovuto al fatto che il piccolo ingordo trangugiava troppo velocemente il latte non dando il tempo al suo piccolo stomaco di assorbirlo, e quindi vomitate a getto giorno e notte per svariati mesi. Compreso e risolto questo, l' allattamento è proseguito senza intoppi per terminare a circa 15 mesi.


DIECI ANNI DOPO, stessa struttura ospedaliera

Gennaio 2009: nasce Felipe. Parto indotto, gel e ossitocina, elettrodi, monitoraggio continuo, rottura del sacco e un quasi cesareo d' urgenza se non fosse che l' ostetrica all' ultimo secondo, quando già avevo l' ago in vena e tutti mi stavano attorno pronti, ha optato per un' episiotomia.
Intubano quel bimbo che ancora non sapevo come si sarebbe chiamato e se lo portano in patologia neonatale. Nessuno dei medici pensava che ce l' avrebbe fatta, ma lui è un capricorno ascendente capricorno, un collerico collerico, secondo i temperamenti steineriani, ovvio che ce l' avrebbe fatta!
Dopo 5 giorni di mungiture continue col tiralatte (ogni ora e mezza), sapendo che anche la più piccola goccia contenuta in quella siringa era preziosa e dopo aver scoperto che tutte le mie siringhe INVECE se ne stavano nel frigo in attesa di colmare un biberon probabilmente da litro, mentre loro gli davano il latte artificiale tra una succhiata di ciuccio e l' altra, decido di far valere i miei diritti di madre e di far valere i suoi diritti di figlio: acconsentono, se pur loro malgrado, a farmelo allattare A RICHIESTA giorno e notte.

Finalmente posso tenerlo tra le mie braccia, gli porgo il seno, ma l' istinto di andare a succhiare non è immediato come invece è immediata la reazione dell' infermiera che arriva prontamente con un paracapezzoli, forse tenuto in tasca per l' occasione.
Un paracappezzoli a me?
Mi vien da ridere. Io cara sono informata del fatto che un bimbo non deve succhiare il capezzolo ma bensì l' areola ...
Lei invece non si era neppure accertata che il mio seno necessitasse di quella cosa.
E se fossi stata una primipara, quali pensieri quel gesto avrebbe potuto instillare in me?
Di sicuro che il mio bambino non voleva il mio seno, che preferiva il biberon, che non avevo latte, che che che ....

L' allattamento con il piccolo capricorno è stato tutt' altro che semplice: 2 mastiti, 2 riduzioni drastiche del latte, tagli sui capezzoli grazie ai morsi continui dopo lo spuntare dei suoi dentini e un ingorgo mensile (praticamente un appuntamento fisso) fino a 12 mesi.

Poi finalmente l' allattamento è stato esattamente come doveva essere: la cosa più naturale, semplice e dolce che deve essere e abbiamo iniziato a goderci quei momenti fino a giusto giusto 2 anni. E purtroppo, in previsione del rientro al lavoro, anche con lui l' allattamento esclusivo è durato solamente fino a 8 mesi e mezzo.
Non ho mai sentito l' esigenza di iniziarli alla tavola troppo precocemente, in fondo i bimbi hanno una vita davanti per fare questo. C'è stato anche chi mi ha detto "gli precludi le gioie del cibo", ma se Felipe avesse potuto esprimere i suoi pensieri e tramutarli in parole avrebbe sicuramente risposto che l' unica gioia per lui era la Tetta.

Insomma, ho voluto evidenziare quanto, a mio avviso, anzichè evolvere rispetto all' argomento Allattamento, stiamo regredendo.
Al giorno d' oggi non credo ci sia poca informazione, credo ci sia solamente una ostentata e quanto mai deliberata Disinformazione, il prevalere dell' interesse economico rispetto a qualsiasi cosa sommati a delle priorità individuali che cozzano con il concedersi di essere madri, nel senso più completo del termine.

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