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13 ottobre 2013

"vieni figliuolo, t'insegno cos'è la povertà"

Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
- Che mi dici della tua esperienza ?
- Bene – rispose il bambino ...
Hai appreso qualcosa? Insistette il padre
UNO che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
DUE che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
TRE che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
QUATTRO che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
CINQUE che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
SEI che noi ascoltiamo CD … Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali … tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
SETTE che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
OTTO che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme … Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
NOVE che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio.









Alla fine il figlio conclude
Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri.

31 luglio 2013

Quanti modi per parlare la lingua dell'Amore


Queste bandiere tibetane,
simbolo di spiritualità, compassione, saggezza, protezione,
pace e armonia,


 danno voce alle preghiere in esse contenute
mentre vengono trasportate verso il cielo.
Nella tradizione buddista e in tutto il Tibet,
le possiamo ammirare mentre danzano nel vento.
Le vediamo sventolare nei templi, nei luoghi sacri, sui ponti, sui tetti delle case, sulle cime delle montagne, ovunque il vento possa trasportare nell'aria le vibrazione delle parole d'Amore che contengono.

23 giugno 2013

... parte seconda e parte terza della precedente considerazione ...


... o meglio ancora, l'evoluzione:

Cari amici, mi dà grande gioia essere di nuovo con voi. Sono così felice di trovarmi in vostra compagnia. Voi avete la tendenza ad ammirare me o altri esseri come me come maestri, ma noi non la vediamo in questo modo. Vi vediamo seguire il vostro sentiero sulla terra in un periodo difficile, un periodo in cui molte cose stanno cambiando, e vi vediamo crescere verso la vostra maestria. Vi vediamo diventare i maestri che ancora a volte osservate con rispetto.

Ed è di questo che si tratta - scoprire la vostra propria maestria!
Non seguite alcun maestro che vi viene messo davanti dalla tradizione o dai libri o da qualcosa che qualcun altro vi sta dicendo. Scoprite la vostra propria maestria - è questo il nocciolo dell'intera faccenda.

Oggi vorrei parlarvi di un argomento che ha origini lontane nella vostra storia: le energie del maschile e del femminile. Queste sono delle energie vecchie, e stanno accadendo molte cose intorno ad esse proprio ora.

9 maggio 2013

La distribuzione dei 12 doni divini


E quando il sole annunciava la nascita di un nuovo giorno, Dio si riunì con i suoi 12 figli AMATI e
seminò in ciascuno di essi il seme della VITA UMANA. Uno per uno si avvicinarono al padre per ricevere il loro regalo.

A te ARIETE do la mia semente.
Seminala.
Ogni seme che seminerai ti si produrrà mille e mille volte.
Il seme crescerà il frutto.

Ma tu non avrai tempo per vederlo
perché tutto ciò che seminerai creerà nuovi semi
che si dovranno produrre.
Tu sarai il primo ad introdurre la mia IDEA nella mente dell’uomo,
ma non spetta a te nutrire questa idea né discuterla.
La tua VITA è AZIONE e l’unica azione che ti affido è:
iniziare a rendere l’uomo consapevole della mia creazione.
Per questo ti do la virtù dell’ APPREZZAMENTO.
                                       Quietamente l’Ariete tornò al suo posto

29 ottobre 2012

Quel che è dentro di Noi





Un mendicante se ne stava seduto sul ciglio di una strada da più di trent'anni.
Un giorno passò uno sconosciuto.
Hai qualche spicciolo? mormorò il mendicante, tenendo un berretto in mano.
No, non ho soldi da darti - disse lo sconosciuto, che poi gli domandò:
Su cosa sei seduto?
E' solo un vecchio scatolone, ci sto seduto sopra da sempre.
Lo sconosciuto allora chiese: Ci hai mai guardato dentro?
No - rispose il mendicante - a che scopo? Tanto non c'è niente qui dentro!
Dacci un'occhiata... - insistette lo sconosciuto.
Quando il mendicante riuscì ad aprire lo scatolone, si accorse con meraviglia, incredulità ed euforia che era colmo d'oro.

IO SONO QUELLO SCONOSCIUTO CHE NON HA NIENTE DA DARE MA CHE VI DICE DI GUARDARE DENTRO. 

Coloro che non hanno trovato la gioia radiosa dell' ESSERE e la pace meravigliosa che l'accompagna, sono mendicanti perché cercano all'esterno scampoli di piacere e svariate forme di appagamento, quando hanno dentro di sé un tesoro che include non solo queste cose, ma è infinitamente più grande.

E. Tolle

1 agosto 2012

Se vi dicono "In Bocca al Lupo" ....

Rispetto a questo augurio, ho scoperto essrci delle interpretazioni che non hanno nulla a che vedere
con la morte del lupo e che decisamente preferisco:
una di queste si riferisce alla storia dell'origine di Roma.
Romolo e Remo vennero salvati dalla lupa, che dopo averli trovati abbandonati in una cesta sul greto del Tevere, li allattò e li condusse al riparo in una grotta, portandoli in bocca.
Così, se qualcuno vi rivolge questa espressione vi sta augurando fortuna oppure salvezza.

27 giugno 2012

Nel silenzio


Un uomo chiese a un monaco
Che cosa ti insegna la tua vita di silenzio?
Il monaco, che stava attingendo acqua da un pozzo, gli disse
Guarda giù nel pozzo! Cosa vedi?
Non vedo nulla rispose l'uomo.
Passò un po' di tempo e il monaco gli ripete
Guarda ancora! Cosa vedi?
Ora vedo me stesso: mi specchio nell'acqua.
Il monaco concluse
Quando l'acqua è agitata non si vede nulla: ora l'acqua è tranquilla.

E' questa l'esperienza del silenzio: l'uomo vede se stesso.

( Parola dei padri del deserto)

1 gennaio 2012

I due lupi


Una leggenda Cherokee
narra










Un vecchio seduto
davanti al tramonto con suo nipote...
“Nonno, perché gli uomini combattono?”
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante,
al giorno che stava perdendo la sua battaglia
...
con la notte, parlò con voce calma.
“Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo.
Per ogni uomo c’è sempre una battaglia
che aspetta di essere combattuta, da
vincere o da perdere. Perché lo scontro più
feroce è quello che avviene fra i due lupi.”
“Quali lupi, nonno?”
“Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.”


“Ci sono due lupi in ognuno di noi.
Uno è cattivo e vive di odio, gelosia,
invidia, risentimento, falso orgoglio,
bugie, egoismo.”“E l’altro?”
“L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore,
speranza, generosità, compassione, umiltà
e fede.”Il bambino rimase a pensare
e poi domando'...“E quale lupo vince?”
Il vecchio nonno, si girò a guardarlo
                                                    “Quello che nutri di più"

26 dicembre 2011

Il colibrì con una goccia d’acqua nel becco

Una favola africana
racconta













Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare!" Gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!" Rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?" Disse il leone con un sogghigno di irrisione.
Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose: "Io faccio la mia parte!"