1 marzo 2013

Sui Denti

Oggi parliamo di denti, o meglio, di quelli di mio figlio.
Tempo fa l'ho portato dal dentista per un sovraffollamento in bocca (denti grossi grandi forti ma che per questo non hanno lo spazio sufficiente per scendere dritti). Sentenza: Oltre ad un apparecchio fisso bisognerà estrarre dei denti.



Estrarre dei denti???
Rido, pensando che stesse scherzando, ma lui si gira grave verso di me e capisco che non sta scherzando affatto. La mia ingenua domanda allora fu: togliere DEI denti permanenti e sani??? 
eh si signora, come crede che si possa risolvere un problema del genere?
(e la scema dovrei essere io) Infatti pare che sia questo l'approccio tradizionalmente usato in un caso simile.
Insomma, siamo nel 2013 e ancora togliamo le tonsille quando si infiammano spesso?? ed estraiamo dei denti permanenti e sani se in bocca non ci stanno?? Ma anche no!
Ho iniziato così una ricerca che mi ha portato in giro per vari studi dentistici, dal vetusto estraista ad oltranza al classico ma più evoluto odontoiatraoiatra che nel corso degli anni ha trovato il tempo di aggiornarsi, fino ad approdare alla Dentosofia. 
Dentosofia?? Già mi suona bene, ma di cosa si tratta?
E' un approccio olistico all'odontoiatria che, basandosi sui messaggi che il corpo ci manda, e sulla lettura simbolica dei denti, fornisce un'interpretazione psicologica alle tematiche legate alla bocca e ai denti. Vengono applicate tecniche funzionali conosciute mettendo però al primo posto il legame tra l'equilibrio della bocca, l'equilibrio dell'essere umano e quello del mondo intero.
E questo diciamocelo, è proprio ciò che potrebbe fare al caso nostro!


Nata alla fine degli anni '80 grazie a due medici antroposofici, Rodrigue Mathuieu e Michel Montaud, la Dentosofia parte dal presupposto che i denti possono rivelare disagi emotivi e blocchi legati al passato. Quando fanno male ci stanno inviando un messaggio preciso, con lo scopo di far affiorare alla coscienza un problema nascosto e irrisolto. (vedi Metamedicina)


Alcuni esempi:
Il dente del giudizio simboleggia il distacco dai genitori e l'inizio dell'autonomia. Quando i denti del giudizio tardano a spuntare la persona può avere delle difficoltà a staccarsi dalla propria famiglia d'origine. Quando invece il dente del giudizio c'è, ma fa fatica a bucare la gengiva o esce solo per metà, ci possiamo trovare di fronte a persone che faticano a fare il salto verso l'indipendenza perché hanno scarsa fiducia in sé. L'arcata superiore corrisponde al passato, mentre l'arcata inferiore  rappresenta i futuro. Il presente è simboleggiato dall'occlusione e dal contatto tra i denti delle due arcate. Quando la mandibola (zona inferiore) è prominente rispetto al mascellare superiore si ha a che fare con una persona concreta e autoritaria; se l'arcata superiore è sporgente e c'è una apertura, probabilmente la persona è un sognatore, le cui aspirazioni difficilmente si traducono in situazioni concrete. Alla base di carie frequenti spesso c'è un'errata masticazione, l'incapacità di mangiare gustando i cibi e quindi a ingurgitare frettolosamente ciò che c'è nel piatto. Sarebbe bene rallentare, gustando i sapori, godersi il pasto ostacolando così più efficacemente l'aggressione dei batteri che provocano la carie. I Denti distanziati possono rappresentare difficoltà di espressione. Spesso le persone con questa caratteristica hanno tanti interessi, ma faticano a coltivarne almeno uno in maniera profonda. Bruxismo ovvero digrignare i denti è un modo per scaricare stress, tensioni, frustrazioni, stati di ansia accumulati durante la giornata  Spesso questo disturbo colpisce le persone controllate e formali, che per vari motivi non si esprimono liberamente. Spesso i Canini sporgenti si riscontrano nell'età adolescenziale e colpisce di più i maschi e, se non corretto, tende a restare. Il canino superiore di destra simboleggia forza fisica, espressa con il contatto diretto con i coetanei; il canino superiore di sinistra, gli affetti e il forte senso di appartenenza. I canini storti e accavallati fanno pensare quindi a una debolezza nell'uso dei propri sistemi difensivi ed a una difficoltà nelle relazioni familiari.
(tratto da Amando.it)


Anche in Dentosofia (affinché la terapia funzioni) è fondamentale che vi sia la volontà della persona di cambiare qualcosa non solo nella bocca, ma anche nella propria vita. (vedi Neuro-Training)

Link utili
www.abilitatialladentosofia.it
www.dentosofia.it/blog

10 commenti:

  1. Interessante. Mia sorella è dentista. Le chiederò se conosce la Dentosofia (sicuramente si, visto che è una persona estremamente aggiornata e aperta!!!).
    Anche mio padre era dentista e quando ero piccola avevo lo stesso problema di tuo figlio. Morale, ho 8 denti di meno... ma un tempo si conosceva solo questa possibilità! A dire il vero mio padre me ne ha tolti "solo"4 per fare spazio, poi a 26 anni ho dovuto togliere anche quelli del giudizio, tutti e quattro!
    Ad essere sincera non credo che la Dentosofia avrebbe comunque risolto il mio problema di denti che crescevano in doppia fila e nel palato!!! Una volta preso atto del loro significato, credo che si debba in ogni caso intervenire in qualche maniera: la bocca è quella che è, non si può ingrandire!!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. il problema di gianmaria è risolvibile allargando il palato e con un apparecchio questo è stato diagnosticato da tutti quelli che ho sentito fin'ora, ovviamente non ho più interpellato i cosidetti estraisti! il dentosofista in questo caso applica un attivatore polifunzionale ovvero un apparecchio movibile e fatto in simil caucciù con il quale DEVI fare degli esercizi di respirazione e deglutizione più volte al giorno per, nel suo caso, un paio d anni. sembra funzionare dalle testimonianze di amici o familiari che fatalità in questo periodo sono spuntate come funghi!

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  2. 8 denti in meno sono un numero importante accipicchia! ma mi sa che a ognuno di noi mancano all'appello sempre troppi denti! io mi sono illuminata quando ho incontrato questa filosofia perché lavoro nel campo dell'olistica, mi prendo cura di me e della mia famiglia in questo modo e ... non avevo mai preso in considerazione l ipotesi che la stessa cosa avrebbe potuto farla qualcuno con i miei denti. tra l altro io sono sempre stata terrorizzata dal DENTISTA e dal suo trapano!!!! quindi pensati che impatto potrebbe avere questo approccio a livello emotivo e mentale per me!
    un abbraccio cara e fammi sapere tua sorella che ne pensa!

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    1. Ti farò sanz'altro sapere se la conosce e che ne pensa. Magari le viene la voglia di fare qualche corso in questa direzione...
      Buon fine settimana
      Francesca

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  3. Ciao anche noi abbiamo problemi di denti la nostra euritmista ci ha consigliato un dentista che lavora appunto con l'euritmia...facendo fare esercizi e nel caso più disperato usando apparecchi che non sono così invasivi...insomma di più non ti so dire perché anche noi l'abbiamo appena saputo e dobbiamo ancora informarci bene...

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    1. Ciao MartinaLaStrega! grazie del contributo, mi pare un approccio simile a quello dentosofico: apparecchi non così invasivi ma soprattutto coscienza e responsabilità affinché le cose (in questo caso la situazione dentaria) cambino per mezzo degli esercizi. insomma essere PARTE ATTIVA nel miglioramento!
      ci ragguagliamo tra un pò così ci scambiamo le varie opinioni??

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  4. Elisabetta, ti va di passare nel mio blog per un tè?

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    1. oh si, i tè in compagnia mi piacciono ASSAI! arrivo!!

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  5. Molto interessante questo post!Ho scoperto la dentosofia grazie a Terra Nuova e mi si è aperto un mondo.
    Peccato che qui da me non ci siano dentisti così, ma già avere delle informazioni è importante, sono degli ottimi input per capire e "lavorare" in determinate sfere emozionali.

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  6. Buongiorno a tutti. Vi vorrei presentare un testo da me redatto sui principi neurofisiologici a base della dentosofia. Si tratta di un testo a carattere antologico ottenuto tramite una ricerca su pubmed di articoli scientifici inerenti il tema della respirazione, la neuroplasticità cerebrale, i neuroni specchio, l'utilizzo di preformati e gli engrammi corticali. Ogni atto terapeutico, ogni impegno richiesto al paziente, vengono in questo libro analizzati e spiegati nella loro valenza neuro fisiologica attraverso una revisione della letteratura medica. L’idea è fornire spunti di riflessione a tutti coloro che si vogliono avvicinare a questa disciplina in modo scientifico: oltre a essere rivolto a operatori sanitari che lavorano in campo odontoiatrico, questo testo è infatti consigliato anche ai pazienti già in cura dentosofica o in procinto di iniziarne una, al fine di rafforzarne la fiducia verso questa terapia innovativa.
    Per chi fosse interessato ne allego l'anteprima.
    Grazie a tutti

    https://issuu.com/scuolasimo/docs/pascale_respiraredentosofia_9788867

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