12 giugno 2013

A piedi nudi

Parlo agli alberi sottovoce perché
quando nessuno mi ascolta
essi in silenzio tendono i loro rami
per far arrivare le mie preghiere al cielo.
abbraccio gli alberi e lascio che il mio sangue
scorra insieme alla loro linfa
perché quando il mio respiro si fa affannoso
il mio cuore ritrova il ritmo con i loro battiti.
Mi siedo ai piedi di un albero
e accarezzo le sue radici
perché quando non so più dove mi trovo
esse mi riportano alla Terra, nostra amata casa.
Valentina Meloni



Io non capisco come si possa passare davanti ad un albero e non essere felici di vederlo.
F. Dostoevskij



Sarà forse quel senso profondo per le nostre radici montane,
o magari l’inconscio bisogno di rivivere storie lontane.
E’ così che talvolta amiam perderci dentro macchie di faggi o di abeti,
come entrar nel sacro di un tempio quando Dio ancor parlava di profeti.
E poi scegliere in qualche radura una pietra ove stare seduti,
e fermarci per ore, in silenzio, con le ore che paion minuti.
E osservare la vita del bosco, i suoi palpiti, il suo respirare,
e sentire che il vento tra i rami incessante continua a giocare.
E ascoltare il ronzio degli insetti per seguirne le tracce e i cammini,
ed immersi in quel verde infinito, come un tempo tornare bambini.
E aspettare il tramonto del sole e che scenda materna la sera,
per unirci alle voci del bosco in un’unica grande preghiera.
E alla fine tornar verso casa con addosso i profumi del bosco,
e sentir come è piena la vita in quel piccolo mondo nascosto.
Sergio Mocellin




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