17 novembre 2013

cari Compagni e care Compagne

Ho trovato questo articolo di Mario Rigoni Stern, mio conterraneo e che da un pò gira nell'web, talmente bello e sempre attuale che ho voluto portarlo da me nella versione integrale (vai al link)

20 gennaio 2007

Cari Compagni,

sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze.
È molto più bello Compagni che “Camerata” come si nominano coloro che frequentano stesso luogo per dormire, e anche di “Commilitone” che sono i compagni d’arme.
Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e mantenere.
Oggi che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra di aver risolto il problema dell’esistere e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione.
All’erta Compagni!

Non è il tempo di riprendere in mano un’arma ma di non disarmare il cervello sì, e l’arma della ragione è più difficile da usare che non la violenza. Meditiamo su quello che è stato e non lasciamoci lusingare da una civiltà che propone per tutti autoveicoli sempre più belli e ragazze sempre più svestite. Altri sono i problemi della nostra società: la pace, certo, ma anche un lavoro per tutti, la libertà di accedere allo studio, una vecchiaia serena; non solo egoisticamente per noi, ma anche per tutti i cittadini. Così nei diritti fondamentali della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.

Vi giunga il mio saluto, Compagni dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e Resistenza sempre.

Vostro Mario Rigoni Stern

(lettera inviata all’Anpi di Treviso)



Mi piaceva pensare che i problemi dell'umanità
potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti:
perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare,
che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano,
è capace di pensare diversamente.
Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi:
pensare diversamente.
Tiziano Terzani


OT x Mario
(al quale in realtà dedico l'INTERO post)
so che lo sai, so che sei saggio e so che
non pregiudicheresti mai tutto il lavoro svolto
ma mi pareva carino riportarti esattamente ciò che ti "accennavo" ieri:
Gandhi diceva che anche gli sciocchi sanno digiunare ma che solo i saggi sanno ricominciare a mangiare correttamente dopo un digiuno. L'appetito ritorna velocemente e specialmente nei primi giorni, questa fame deve essere ben gestita per non pregiudicare tutto il lavoro svolto.
E, se posso, quando reintroduci le proteine vegetali,
vai di semi e frutta oleosa!
bacio e abbraccio

2 commenti:

  1. io invece da un pò la vedo diversamente...è finito il tempo della conciliazione e anche del dialogo.e di compagni veri purtroppo in giro ce ne sono pochi, tanti si sono venduti al dio denaro.

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    1. beh ecco, il mio animo battagliero concorda con te. la mia parte più romantica trova in queste parole un bellissimo mantra che dovrei ripetere quotidianamente xè, che mondo sarebbe se tornasse a splendere il sole in questo modo/mondo? ma esulando ... sai che son due settimane che devo passare da te per dirti .... spetta che vengo!

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