18 gennaio 2014

sulla Morte

Oggi si parla di morte. Forse perché qualche giorno fa ho lavorato su questo con una persona che al momento mi è particolarmente vicina e cara. Forse perché giusto il giorno dopo mi è arrivata una mail con la solita precisione sempre dal solito mittente ("Cielo") che andava acquietando l'animo in subbuglio di chi non ha potuto o saputo accompagnare alla morte ... Forse perché mi tocca ancora e da vicino, molto vicino. Forse perché sta diventando sempre più un tabù, una parola da non pronunciare, da tenere lontano, soprattutto dai nostri figli. Forse perché la si teme talmente tanto che non la si ascolta, e lei è Amore.
Oggi si parla di morte, o meglio, lascio che ne parlino gli altri.


La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.

Io sono sempre io e tu sei sempre tu.

Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami.


I morti non sono degli assenti, sono solo degli invisibili.
Sant Agostino

E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Tiziano Terzani


Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono li, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d'autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino ...
Sono le stelle che brillano la notte ...
Canto Navajo


L’istante della morte è il momento di un sacro scambio davanti al quale
dobbiamo smettere di fuggire.
Cit

Un cuore distrutto dal dolore per la perdita di un caro è un sopravvissuto:
ecco perché, noi angeli, siamo esperti nel dare assistenza e consolare. L’oscurità che assale un’anima triste viene illuminata nel momento in cui facciamo leva con forza sulla sua consapevolezza della vita eterna. Tuttavia, anche il dolore ha il suo posto nell’universo ed è degno di onore come parte della tua scala emozionale. Il lutto esiste tra tutte le creature per il ciclo della vita, il flusso e il riflusso degli eventi. Lo sconforto per ciò che avrebbe potuto accadere. Una tristezza e un’ansia prigioniere dentro al cuore e il desiderio di ritornare a casa. 
Doreen Virtue

Parlami d’amore, amore mio.
Parlami del viaggio intrapreso per la vita;
di quel SI che ci ha fatto spuntare le ali,
spiccando il volo verso l’universo.
Lasciare il nostro mondo e le certezze dell’agio,
non è stato facile.
Ma ora - noi due, così simili e così diversi –

diventiamo sempre più alchimisti,
di una luce che miscela la morte ad atomi e fotoni di vita,
perché la nascita continui a rinascere.
E non c’è più legge d’ignoto,
ma tanta sinfonia d’incontro,
tra il mio Occidente e il tuo Oriente
per creare traguardi di sempre nuova bellezza.
Progetto di fusione, progetto di vita
tra le ragioni della mente e i colori del cuore e dell’anima:
pezzi di valori, sparpagliati, respiri e sospiri lontani
… fiducia, lealtà, fedeltà
ad un grande viaggio d’amore.
Nell’immensità dell’universo
dal profondo del mio cuore una voce mi dice
“Rendi immortale quest’amore”
Il mio amore, caro amore, oggi più di ieri ti riscalda col cuore,
sposando il progetto di creare più alta bellezza.
Alice Pinto e Pasquale Montalto



Letture "adulte"
Cronaca di una disincarnazione. Come aiutare chi ci lascia
di Anne Givaudan e Daniel Meurois-Givaudan

e per grandi, medi e piccini
Lo stralisco di Roberto Piumini
Il lupo rosso di Friederich K. Waechter


4 commenti:

  1. Di questo sono assolutamente certa. E' una cosa che ho sempre saputo, fin da bambina.
    Un abbraccio
    Francesca

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo,si deve parlare della morte e sfatare questo Tabù.Anch'io,come Francesca,ho sempre saputo "come stanno le cose",fin da bambina.Poi crescendo me ne sono "dimenticata" ed è diventata un tabù,per qualche tempo.Ma ora non più.Un abbraccio.

    RispondiElimina
  3. ... ora non più!
    vi abbraccio forte Donne!

    RispondiElimina
  4. Davvero belle le parole del canto Navajo, non le conoscevo!
    Da quanto non ci sei più, mio "guerriero", mi sono venute in mente queste parole de "Il re leone" : Guarda le stelle. I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. Perciò quando ti senti solo ricorda che quei re saranno sempre lì per guidarti, e ci sarò anch'io"
    Ho sempre tanta : www.missdreamer.altervista.org/paura-di-dimenticarti

    RispondiElimina