5 luglio 2014

Un classico. E i classici non tramontano mai.

E una donna che reggeva un bambino al seno domandò:
Parlaci dei figli.
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri Figli.
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita.
Essi non vengono da voi ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare.
Cercherete d'imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s'attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano.
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito e con la forza vi tende, affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
In gioia siate tesi nelle mani dell'Arciere, poiché come ama il volo della freccia, così ama l'immobilità dell'arco.
da Il Profeta




Non so voi ma io ce l'ho appesa in casa da quando
sono diventata madre la prima volta.
Eppure ... ogni tanto mi devo fermare davanti a quel quadro
e leggere queste parole ... 
Una. Due. Infinite volte.



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