20 novembre 2011

Maternità dall' web

In effetti, essere madre dà un grande potere, perché ti allarga il cuore: possiamo essere madri del mondo intero, non soltanto di nostro figlio: possiamo essere madri dei figli degli altri, anche dei cuccioli delle altre razze e specie. Possiamo essere madri dei nostri compagni, dei nostri vecchi, dei nostri stessi genitori, quando non ce la faranno più da soli, e della nostra terra.

E dobbiamo essere madri, specialmente, di noi stesse.
Barbara Polettini, la danza della luna

Il corpo chiama. Vuol farsi terra, portare frutti. E il cuore s’infiamma di desiderio.
L’antica potenza generativa erompe e ti fa tremare di orgoglio, di paura nella profondità segreta di te. L’anima vola alta per incontrarti bambino mio e portarti giù, vestirti di carne.
Tu donna ti fai canale per portare la vita, per portare l’amore. Ti espandi, ti contrai con gioia e dolore, fiducia e paura, forza e debolezza, potenza e vulnerabilità che danzano in te, ti attraversano, dirette dall’amore che ti spalanca. Fino ad accogliere, stringere tra le tue braccia il bene più prezioso della vita e richiuderti attorno a lui, nuova.
(Tratto da Venire al mondo e dare alla luce, di V. Schmid)
Il corpo femminile è stato al tempo stesso territorio e macchina, terra vergine da sfruttare e catena di montaggio produttrice di vita. Dobbiamo immaginare un mondo in cui ogni donna è il genio tutelare del suo corpo. In tale mondo le donne creeranno autenticamente nuova vita, dando alla luce non solo figli (se e come lo vogliono), ma le visioni e il pensiero necessari a sostenere, confortare e modificare l’esistenza umana: un nuovo rapporto con l’universo.

Adrienne Rich 1976

  " Io sono Pandora colei che elargisce tutti i doni." Sollevò il coperchio del grande vaso e prese una melagrana, che divenne una mela, che divenne un limone, che divenne una pera.
" Vi porto gli alberi fioriti che producono frutti, gli alberi nodosi carichi di olive, e questa che è la vite, da cui trarrete sostentamento."
Raccolse dal vaso una manciata di semi e li sparse sulle pendici della coll...ina.
" Vi porto piante per la fame e per le malattie, per tessere e per tingere. Nascosti sotto la mia superficie troverete minerali, metalli preziosi e l'argilla dalle infinite forme."
Prese dal vaso due pietre piatte.
" Abbiate cura dei miei doni più semplici : vi porto la selce."
Poi Pandora inclinò il vaso, inondando il pendio della collina con il flusso della sua grazia
" Vi porto prodigio, curiosità memoria. Vi porto saggezza. Vi porto giustizia compassionevole. Vi porto la solidarietà e i vincoli della comunità. Vi porto amorevole gentilezza per tutti gli esseri. Vi porto i semi della pace."

Le Dee perdute dell'antica Grecia C. Spretnak

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