Non riesco mai a scrivere un post e pubblicarlo quando il tema è ancora "caldo" ... infatti, arrivo solo oggi a scrivere della Barilla e
Boicottare un’impresa significa
additarla alla vergogna pubblica, isolarla e sabotarla finché non cambia
atteggiamento. Come consumatori responsabili
dobbiamo fare di tutto per prevenire i comportamenti negativi delle imprese. Per le imprese essere contestate è uno shock. Sono talmente abituate a manovrare i consumatori come burattini
da rimanere sbigottiti di fronte agli atteggiamenti di indipendenza. Dunque il boicottaggio ha il fine di portare le aziende sotto accusa all'adozione concreta di comportamenti etici e corretti, non ha lo scopo di far chiuder la baracca lasciando i lavoratori per la strada.
È un’arma potente, la più potente che abbiamo noi consumatori. E le aziende ne hanno timore, anche perché basta l’adesione di una piccola percentuale di fruitori per infliggere gravi perdite alle imprese. La sensibilità delle aziende è molto elevata e un calo delle vendite anche solo del 2.5% è sufficiente per indurle a rivedere le loro posizioni.
Dove e come nasce. Storia del boicottaggio
Esempi di boicottaggio:
- Il caso Chicco (pg 9)
- Il caso Del Monte (pg 15)
- Il caso Levi’s (pg 17)
- Il caso Nike (pg 22)
- Il caso McDonald’s (pg 47)
- Il caso Shell (pg 22)
- Il caso Bo.Bi (pg 54)
- Il caso Nestlè (pg 57)
L’importanza del consumo critico
È fondamentale capire che le
aziende si comportano male perché sanno di avere a che fare con dei consumatori
egoisti, stolidi e incuranti, che non si pongono nessuna domanda prima di fare
i loro acquisti. Al contrario, se sapessero di avere a che fare con dei
consumatori che prima di comprare pretendessero di conoscere in quali
condizioni sociali e ambientali sono stati ottenuti i prodotti e fossero
disposti ad acquistarli solo se rispondono a certi requisiti di correttezza –e qualità-
queste aziende starebbero molto più attente al loro comportamento.
Col prodotto in mano e attenta lettura dell'etichetta,
ecco le domande che dovremmo porci:
la tecnologia impiegata è ad alto
o basso consumo energetico?
Quanti ne produrrà durante il
suo utilizzo e il suo smaltimento?
In quali condizioni di lavoro
sono stati ottenuti?
Che prezzo è stato pagato ai
piccoli contadini?
I guadagni che producono hanno
spinto i latifondisti ad appropriarsi di nuove terre lasciando i contadini sul
lastrico?
Per non parlare poi di tutto
ciò che, anziché Nutrirci,
ci impoverisce nel corpo e nello spirito:
(La mia libertà si misura nel tempo di cui posso godere
veramente e non del superfluo di cui mi attornio)
veramente e non del superfluo di cui mi attornio)
e ancora
Questo cibo è salutare? E' vivo, mi Nutre?
Abbiamo delle responsabilità
che ci piaccia o meno
verso noi stessi
verso gli ecosistemi
verso le comunità nazionali e
verso quelle locali
verso le popolazioni indigene
verso i dipendenti come
lavoratori
verso le donne
verso i minori
verso le minoranze sociali e i
disabili
verso i forzati al lavoro
QUINDI
ogni volta che
andiamo a fare la spesa dobbiamo ricordarci che attraverso questo gesto
semplice ed apparentemente banale che è il consumo, rischiamo di renderci
complici dei peggiori misfatti
non solo per lo sfruttamento e il danno
ambientale che può essere racchiuso nel prodotto che compriamo, ma anche perché
diamo denaro e consenso che possono essere responsabili di tanti altri abusi
umani e sociali.
Facciamo la spesa
scegliendo i prodotti in base alla qualità, al prezzo ma anche in base alla
loro storia e alle scelte effettuate dalle imprese produttrici.
Qui si -e non coi bambini- premi e punizioni sono assolutamente i benvenuti: premiamo le brave
aziende e puniamo le cattive acquistando o meno i loro prodotti.
tratto da Manuale per un consumo responsabile.
Dal boicottaggio al commercio equo e solidale
Questo post è a dir poco necessario.Sono una sostenitrice di questa rivoluzione silenziosa e pacifica,è vero che abbiamo un enorme potere tra le mani e dovremmo usarlo tutti.
RispondiEliminati confido che in me c'è una rivoluzionaria passiva ma anche una moooolto attiva che devo tenere a bada ... xè questa a volte sguainerebbe una spada!!!
EliminaConfesso che alle volte me ne dimentico quando peresempio compro il Nesquik a mia figlia... In genere però sto molto attenta a queste cosee cerco di boicottare quelle aziende non propriamente virtuose.
RispondiEliminaQuando faccio la spesa grossa acquisto i prodotti Coop che mi risulta essere abbastanza buoni da tutti i punti di vista, ma in genere prendo bio o dai piccoli produttori se non dall'equo e solidale.
E' una rivoluzione silenziosa che in passato ha dato ottimi frutti.
Un abbraccio
Francesca
anch io bio e coop Francesca anche se purtroppo alcune loro scelte non sempre sono così in linea con ciò che professano. ma insomma, anch io ci provo ad essere coerente, ci provo ad essere etica e giusta, a volte anche con i miei limiti ... ma li accetto anche perchè ho visto che con gli anni si migliorano sempre più.
EliminaBellissimo articolo!!!! concorco su tutta la linea, sono anni che combatto contro certe aziende.... inoltre i loro prodotti non sono niente di speciale!!! anzi....
RispondiEliminama infatti Felicia, quando ti abitui a certi sapori riconosci subito quelli artificiosi.
Eliminagrazie per l apprezzamento, mi mandi su l autostima ;-)
ah, il tuo concorCO mi è piaciuto assai!!! :-D
corcorco = concordo :-(
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