15 maggio 2013

Le 5 ferite emotive

"Fintantoché un'esperienza viene vissuta nella non-accettazione, ovvero nel giudizio, nel senso di colpa, nella paura, nel rimpianto o in altre forme di non accettazione, l'essere umano continua ad attrarre a sé circostanze e persone che gli faranno rivivere quella medesima esperienza".

Inizia così il libro di Lise Bourbeau "Le cinque ferite e come guarirle", ovvero le ferite che ognuno di noi agisce e che non ci permettono di vivere appieno e felicemente la nostra vita e di essere chi siamo Veramente e Profondamente.

Le indossiamo come maschere per proteggerci, difenderci, per non soffrire e le usiamo per nascondere a noi stessi o agli altri ciò che non abbiamo ancora voluto risolvere nella nostra vita.


Non è l'esperienza che importa ma ciò che provi davanti a                 quest'esperienza.

Ingiustizia
Il rigido
 Vivi la vita privandoti del piacere perché troppo concentrato sul dovere e perché le cose non sono mai perfette come vorresti.
Spesso non ti senti rispettato perché non rispetti te stesso, non conoscendo e riconoscendo i tuoi limiti. Ti irrigidisci nelle tue posizioni, pretendendo troppo da te stesso. Fisicamente hai forma regolare e un portamento fiero, un corpo rigido ed eretto.
Non ami sentirti vulnerabile, spesso entri nel giudizio, ti giustifichi spesso, ami l'ordine, sei ligio al dovere, vivace, dinamico e ottimista.
Tradimento
Il controllore
 Quando si parla di tradimento ci si riferisce a situazioni in cui la fiducia verso qualcuno viene a mancare come una promessa non mantenuta o un'aspettativa non soddisfatta. 
Fisicamente nella donna questa ferita si presenta con anche larghe mentre nell'uomo con spalle larghe.
Se hai attiva questa ferita cerchi di controllare gli eventi e le persone che ti attorniano. Non ami perdere e tempo e farti vedere ammalato perché lo ritieni un segno di debolezza, pretendi molto da te stesso ma soprattutto dagli altri. Sei colmo di aspettative per il futuro e questo ti impedisce di vivere bene il presente.

Abbandono
Il dipendente
 Se hai attiva questa ferita vivi la tua vita sempre alla ricerca di qualcuno a cui aggrapparti non riuscendo a stare da solo. Fisicamente hai un corpo allungato, sottile ma cadente, ti accasci non sentendo di aver ricevuto nutrimento affettivo. Spesso ti ammali per attirare attenzione e legare le persone a te. Sei volubile, hai difficoltà nel prendere decisioni per conto tuo, percepisci le emozioni altrui e te ne lasci invadere facilmente. Hai paura della morte che è l'abbandono estremo.

Rifiuto
Il fuggitivo
Se hai attiva questa ferita rifiuti prima di tutto te stesso, non ti ami e di conseguenza non riesci ad amare gli altri, questo fa si che fisicamente il tuo           corpo sia contratto e quasi pelle ed ossa, in modo da renderti invisibile. Cerchi appunto di passare inosservato, quasi tu non abbia diritto di esistere, tendi a non affrontare situazioni che possono essere sfidanti.
Le emozioni ti tolgono l'appetito, sei un perfezionista, un intellettuale e               spesso un solitario.

Umiliazione
Il masochista
Se hai attiva questa ferita sminuisci costantemente te stesso e temi le situazioni in cui potresti provare vergogna.
Fisicamente cerchi di prendere il tuo posto nel mondo con un corpo molto voluminoso (soprattutto nella parte superiore), così da assumere un'importanza che da solo non riesci a darti.
Conosci le tue esigenza ma tendi a non ascoltare i tuoi bisogni preferendo passare il tempo a soddisfare quelli altrui. Le critiche ti feriscono molto perché rafforzano l'idea che hai di te. Sei empatico e ipersensibile.
Ti gratifichi e compensi le mancanze emotive con il cibo.

"Amarti è dunque concederti talvolta di ferire gli altri rifiutandoli, abbandonandoli, umiliandoli, tradendoli o essendo ingiusto con loro, sebbene tu non lo voglia. Questa è la più importante delle tappe per guarire le tue ferite."

Iniziamo così un percorso di accettazione, di guarigione e di risoluzione di queste difese per vivere da veri protagonisti la nostra vita.

Nessuna trasformazione è possibile senza accettazione

Tutti vogliamo essere amati,
se questo non accade, essere ammirati,
se questo non accade, essere temuti,
se questo non accade, essere odiati e disprezzati.
Vogliamo risvegliare un'emozione nell'altro, quale che sia.
L'Anima rabbrividisce davanti al vuoto 
e cerca il contatto a qualsiasi prezzo.
Hjalmar Soderberg

1 commento:

  1. "Amarti è dunque concederti talvolta di ferire gli altri rifiutandoli, abbandonandoli, umiliandoli, tradendoli o essendo ingiusto con loro, sebbene tu non lo voglia. Questa è la più importante delle tappe per guarire le tue ferite."
    Oimè ho dovuto imparare a farlo, ma quel "sebbene tu non lo voglia" mi risuona molto, come tutta la frase del resto. Sapere che l'altro soffre continua a scuotermi.

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