care Mamme che avete dato nuovamente alle Luce,
attraversando mari impetuosi,
deserti che parevano senza fine,
a volte sprofondando in profondi abissi
ma con la tenacia che solo una Donna Creatrice può avere,
questa è per voi:
RISTRUTTURARE LA MATRICE CEREBRALE E LA MEMORIA CELLULARE
Di Ostetrica
Elena Cecchetto
La
vita ci è arrivata tale e quale com’era nelle origini dei mari primordiali,
ossia attraverso la divisione cellulare. All’inizio della sua esistenza
l’embrione umano attraversa questi stessi stadi di sviluppo, ogni cellula
conosce il suo divenire e la sua destinazione, è portatrice di questa saggezza.
Esiste una relazione fra struttura cellulare e frequenze cosmiche, es. la
teoria di Masaru Emoto dell’acqua che, sottoposta a diverse frequenze cambia la
struttura cellulare.. Disturbare l’ordine naturale con campi elettromagnetici o
microonde veleni presenti nell’ambiente, droghe, medicine o additivi alimentari
ha un effetto dannoso sulla struttura della cellula. Anche i nostri pensieri e
le nostre azioni generano una frequenza.
E
così sia gli stimoli positivi che negativi vengono impressi in ogni cellula
dell’embrione. Il cervello in formazione si sviluppa adattandosi a tali impulsi
ed il bambino sviluppa così una matrice cerebrale corrispondente all’ambiente
in cui nascerà. Questa Matrice cerebrale influirà sul comportamento sociale
dell’umano in crescita. Ogni cellula ricorda il vissuto di questa fase di
sviluppo.
Ma
ora vediamo come si sviluppa il cervello umano durante la vita intrauterina
I
neuroni sono alla base dei nostri pensieri e tra di loro si formano le sinapsi.
A partire da una reazione chimica si crea un collegamento, in base quindi agli
stimoli percepiti, sia quelli traumatici che quelli piacevoli. I neuroni e le
sinapsi rendono possibile più tardi il flusso di pensieri ed informazioni
collegando il cervello con la storia della vita, una storia registrata in ogni
cellula del corpo. Se questa storia è troppo dolorosa per l’anima questo flusso
viene impedito, questo ha anche ripercussione sul flusso dei sentimenti.
Prof.
Dr. Gerald Hutler Neurobiologo e ricercatore dello stress afferma:”
Il
nascituro è il portatore di una matrice cerebrale programmata in base al suo
vissuto intrauterino determinante per tutta la sua vita. Gerald Hutler dice
però anche che questa matrice cerebrale può essere sciolta e riprogrammata in
occasione di importanti emozioni come per esempio in storie d’amore o in crisi
esistenziali”.
La psichiatria moderna ha ampiamente sottovalutato
l’effetto del trauma della nascita nello strutturare la vita successiva. La
medicina Occidentale sostiene che la corteccia cerebrale del feto non è ancora
mielinizzata e, di conseguenza, non può conservare la memoria del trauma della
nascita. Tuttavia esperimenti con organismi unicellulari hanno dimostrato che
la memoria (risposta condizionata) non richiede un cervello o un sistema
nervoso complesso. Poiché tali studi dimostrano che una singola cellula può
conservare memoria, la memoria cellulare umana può essere almeno una
possibilità teorica. Nascere è la minaccia alla vita più precoce, e forse
più traumatica, che un essere umano sperimenta. E’ una crisi di sopravvivenza
per ogni essere umano. E’ la prima esperienza di morte e rinascita del nostro
organismo. Effettivamente completiamo il nostro tempo (moriamo) come feti e
cominciamo una vita (nasciamo) come neonati che respirano, delle creature molto
diverse. Nascita e morte sono strettamente legati. Durante questo difficile
passaggio la sopravvivenza del feto può subire vari gradi di minaccia.
Il feto è collegato fisicamente alla madre, ed anch’essa sta
sperimentando questa minaccia della vita. Grazie alla biochimica delle emozioni
ed al legame placentale, il feto sperimenta tutto ciò che fa la madre durante
il suo passaggio di nascita. Ecco
che l’avvenimento che più di ogni altro permette di sciogliere e riprogrammare
la matrice cerebrale è la nascita stessa, la nascita è l’avvenimento della vita
con maggiore intensità emozionale, evitando quindi medicalizzazione, stress,
separazione è quello che più di ogni altro permette di sciogliere,
decondizionare ed allargare la matrice cerebrale. Questo avviene però a
condizioni che i dolori dei traumi passati come quelli prenatali e natali
possano essere espressi emozionalmente. Tutto ciò implica un sostegno caloroso
ed accogliente nella fase dell’imprinting che se viene a mancare porterà a
consolidare ulteriormente la vecchia struttura. Lo stesso vale per la matrice
cerebrale della madre e addirittura del padre se presente, il contatto
multisensoriale con il nascituro è sorgente di grande gioia per i genitori ma
il parto risveglia anche il dolore rimosso collegato alla propria nascita, alla
separazione, alle carenze eventualmente subite ed anche il dolore di eventuali
nascite traumatiche di precedenti figli. Quando l’espressione di questo dolore
non trova spazio si consoliderà la vecchia matrice cerebrale e la madre con
grande probabilità soffrirà di depressione post partum mentre il padre,
sentendosi in concorrenza con il bambino, diventerà geloso. Se accompagnati da
una persona saggia come per esempio un’ostetrica i genitori posso più
facilmente rivivere ed esprimere emozionalmente il proprio dolore, possono così
integrare il proprio bambino interiore che ha sofferto, allora si apre la porta
della gioia e della sensibilità nei confronti dei bisogni del neonato.
Grof, S. Oltre
il cervello,. Cittadella Editrice, Assisi, 1988
Cit. Willi Maurer e Claudia Panico, psicologa e
psicoterapeuta.
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